venerdì 7 febbraio 2014

giovedì 28 febbraio 2013

Le Vie del Sacro

Mark Ryden, Creatio ex nihil

Non so se avete mai avuto il piacere di sfogliare il catalogo delle edizioni Macro. Ve lo consiglio vivamente perché ci sono cose che voi umani non potete neppure immaginare. Avventure fuori dal corpo - Lo zen e l'arte di giocare a tennis - Psico-bio-genealogia - Entanglement. L'intreccio nel mondo quantistico: dalle particelle alla coscienza - La Prova Scientifica dell'Esistenza dello Spirito - Illumina il tuo Lato Oscuro - La cucina del diavolo - Risvegliati dall'incubo. Transurfing Apocrifo in versione riveduta ed ampliata... Tanto per darvi un'idea parziale... il resto lo trovate sul sito www.macrolibrarsi.it
Io risposte non me ne dò... E neppure sto a farmi tante domande.
Però poi vedo un papa che si commuove davanti a una folla commossa. Lacrime Sacre perché di nient'altro abbiamo bisogno che di Sacro. Però sono perplesso. Punto.

giovedì 22 marzo 2012

Non sempre ci sono

Succede che soltanto un respiro separa il momento in cui tu dici "vado". E il tempo stringe in quel respiro il mio respiro che si fa breve stretto senza fiato.
Non so quanto fiato basterà a correrti dietro, quanto spazio si farà lungo largo e senza fiato.
Perché tu dici "vado" e so che dici "non aspettare, non aspettarmi, vado".

venerdì 2 settembre 2011

Di quel che resta, ma non ti dico

Copyright of Diego Mecca

Di lontananza in lontananza, come se vivere fosse un progressivo avvicinamento al lato opposto della tua presenza. Ci sono cose che malgrado tutto restano.
Di un paio di queste, lo sai, la traccia sta nei fili del tappeto su cui poggiavi i piedi. Nudi finalmente.
A me così sembravi ancor più nuda di quando poi la stoffa scivolava ai bordi del mio letto. Così sembrava poi un'isola il tuo corpo fra le lenzuola nere e la seta delle tue cose nere, rosa o bianche, volate via per desiderio di volare.
Delle altre cose conservo segni e gesti, il tuo sapore fra le gambe e il modo in cui ridevi fra un bacio e l'altro.
Ricomincio da quello che resta. L'assenza mi sta scomoda.
Non ha il tuo amore per il paradosso che mi ostino a chiamare amore.

giovedì 25 agosto 2011

Del tuo sedere avevo creduto che...

Copyright of Diego Mecca
La perfezione è orribile, dicevi tu. Non so che farmene.
Di tanto in tanto consapevole di questo facevo attenzione a non macchiare le scarpe di camoscio né di stortare il pennino della Parker (stilo a stantuffo, inchiostro viola) per eccesso di passione nello scrivere di quella storta materia che è sempre stata per me l'amore.
Di tanto in tanto le scarpe si sporcano però. E a furia di stortarmi dentro la carne dell'amore, pure il pennino della Parker ha fatto seguito alla fine cui - naturalmente - siamo condotti nel commercio con il corpo.
Poi sono accadute delle cose.
Le cose hanno questa invariabile tendenza ad accadere. Succede proprio, non ci si può far molto.
Così a Parigi, la sabbia dei giardini di Colette ha ricoperto le mie scarpe che - da scuromarrone - si sono fatte grigiosabbia.
Così, alla luce del sole, ho visto come il tuo sedere - tondo e morbido nel suo riposo - non sia perfetto come avevo creduto.
Di spazzolare le scarpe non ho alcuna intenzione. Ci resti quanto vuole quella sabbia, a ricordare un ricordo di sole nel tepore del giardino.
Per quanto riguarda, invece, il tuo sedere, mi piace ancor di più, adesso. E non credevo fosse possibile, te lo assicuro.

mercoledì 24 agosto 2011

Afiorismi

A trattenermi dal suicidio è soltanto l'odio feroce che provo per me stesso.